Questo articolo vuole far riflettere sull’impatto che il Design ha, o può avere, sulla politica e/o sulla società.
Una delle prime persone che si è posta questa domanda e ha dato risposte sensate ed interessanti è Amber Case.
Chi è Amber Case? È un' antropologa e una UX designer. Studia l’interazione tra gli esseri umani e la tecnologia, e come la tecnologia influisce sulla cultura. Case è un’attivista del design riconosciuta a livello internazionale, e l’autrice di quattro libri, tra cui Calm Technology e A Kids Book About Technology. Ha fondato Geoloqi.com, un’applicazione di condivisione della posizione, e ha tenuto un TED Talk intitolato 'We Are All Cyborgs Now’. La Case sostiene che siamo tutti già cyborg, in quanto un cyborg è semplicemente un essere umano che interagisce con la tecnologia. Secondo Case la tecnologia non deve necessariamente essere impiantata: può essere un’estensione fisica o mentale. Case si occupa principalmente di Calm technology, un tipo di tecnologia dell’informazione in cui l’interazione tra la tecnologia e il suo utente è progettata per avvenire nella periferia dell’utente anziché costantemente al centro dell’attenzione. Case descrive la Calm technology come una tecnologia che "ti lascia vivere la tua vita".
Tornando al post, l’autrice dell’articolo “How Design is Governance” esplora il ruolo del design nella creazione e nel mantenimento di sistemi sociali, politici ed economici, sostenendo che il design non è solo una questione di estetica o funzionalità, ma anche di potere e responsabilità. Il design influisce su come le persone interagiscono tra loro e con le tecnologie, e quindi su come si formano le culture e le istituzioni.
La Amber propone una serie di principi per un design etico e democratico, basati su una visione olistica e sistemica dei problemi e delle soluzioni. Alcuni di questi principi sono:
- Il design deve essere inclusivo, partecipativo e trasparente, coinvolgendo gli utenti e le parti interessate in tutte le fasi del processo.
- Il design deve essere equo, equilibrato e sostenibile, tenendo conto degli impatti sociali, ambientali ed economici delle decisioni e delle azioni.
- Il design deve essere adattivo, flessibile e resiliente, in grado di rispondere ai cambiamenti e alle sfide emergenti.
- Il design deve essere critico, riflessivo e valutativo, mettendo in discussione le proprie assunzioni e i propri obiettivi, e misurando i risultati e gli effetti.
L’autrice conclude che il design è una forma di governance, che richiede una consapevolezza e una competenza etica da parte dei designer e degli utenti. Il design può essere usato per creare sistemi più giusti, aperti e collaborativi, o per rinforzare sistemi più oppressivi, chiusi e competitivi. La scelta dipende da noi.